Posts tagged ‘principi design’

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Senza il libro di Norman “La caffettiera del masochista” (traduzione discutibile ma sicuramente di effetto) non avrei mai postato una cosa come questa: la sua teoria sull’attribuzione di colpa a noi stessi rispetto al mancato funzionamento di un semplice oggetto di uso quotidiano, e di come invece sia tutta una questione di design, permette finalmente al mio parere sulla sveglia che ho sul comodino da anni di uscire allo scoperto!

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L’0scenità qui sopra (non si vede bene a causa del forzato ridimensionamento) è il disegno dell’oggetto in questione. Certamente, non sono Botticelli ma ho deciso di usare – e osare – una nuova parola d’ordine: SPERIMENTARE.

Oltre a proiettare, se si preme la piccola barra posta sulla sommità di essa, l’orario sul soffitto (il che, a volte, è non poco problematico: la luce non può essere posizionata dove si vuole: è fissa in un punto) questa sveglia dovrebbe anche essere tale, mentre io la uso solo come orologio. Il perchè? è inspiegabile anche per me, visto che offre un modello concettuale che appare semplicissimo.

APPARE…

I 5 tasti rotondi che vedete dovrebbero corrispondere a 5, massimo 6 funzioni diverse.

A cosa servono i tasti “+” e “-“? No, non a regolare l’ora: questo è automatico grazie al satellite, quindi non c’è modo di influire su tale aspetto. NO, nemmeno ad impostare la sveglia: io li premo, mi danno un “bip” come feedback e…NON SUCCEDE ASSOLUTAMENTE NIENTE!!!

Lo stesso vale per gli altri tre tasti, ad eccezione di quello con il disegnino della campana e ON/OFF, il quale fa inserire o disinserire la funzione di sveglia che, però, suonerebbe sempre a mezzanotte, visto che non riesco a capire come si fa ad impostare l’orario.

Vi giuro, le ho provate tutte: premere i tasti a lungoo brevemente, premerli insieme, singolarmente…qualsiasi cosa faccia c’è sempre il solito bip e niente che cambi, eccezion fatta per dei simboli sullo schermo che ancora non sono riuscita ad interpretare, alcuni dei quali dovrebbero significare 1^ e 2^ sveglia.

Per chi, legittimamente, si sta chiedendo “Ma perchè questa impedita non legge il libretto di istruzioni?”, è d’obbligo informarvi che la sveglia mi è stata regalata senza uno straccio di istruzione da mia madre. E poi, vi sembra normale che non si possa arrivare a capire il funzionamento di un oggetto d’uso quotidiano anche senza spiegazioni?

Poichè credo che alcuni di voi possiedano questo oggetto  e non abbiano trovato difficoltà nell’utilizzarlo (mi è sembrato di vederlo a casa di topenka, una volta) avevo deciso di non usarlo come esempio di cattivo design ma finalmente mi sono fatta coraggio anche a costo di sembrare un tantino imbranata!

Fatemi sapere!

Sara Squintu

4, novembre, 2007 at 3:25 PM 5 commenti

Principi di Design: video

Abbiamo realizzato questo video con lo scopo di “dare una veste diversa” alla nostra precedente esercitazione sui principi di design. Pensiamo che servirci di uno strumento simile ci aiuti ad essere “visuali”, forse più diretti e sicuramente più originali. Speriamo che vi piaccia, buon divertimento!

 Gruppo FAR

26, ottobre, 2007 at 5:53 PM 5 commenti

Principi di design

pict0087.jpgpict0086.jpgpict0085.jpgpict0083.jpgpict0082.jpg 

Oggetto: Fotocamera digitale nikon coolpix 4600

  • Visibility Ogni funzione viene indicata con la scritta o l’icona corrispondente posta al di sopra della rotella di scelta della funzione stessa, nei tasti di zoom, nel tasto per eliminare l’immagine, nello sportellino delle batterie, della memory card e del cavo USB, nel tasto di accensione e quello di spegnimento.

  • Mapping Buon mapping perché nella stessa interfaccia c’è un buon rapporto tra input e output. Infatti, nel selezionare 1 delle funzioni indicate nella rotella (input) e corrispondente ad un icona, quest’ultima compare nello schermo (output).

  • Affordance e constrains

Invito all’uso:

– forma della fotocamera che invita ad una sua impugnatura precisa;

– sportellino delle batterie, della memory card, del cavo USB per il collegamento al pc (invitano a tirare nella direzione giusta per la loro apertura);

– Pulsante di scatto (dimensioni maggiori rispetto agli altri e posizionamento strategico in modo da coincidere in maniera naturale con l’indice della mano ogni qualvolta si impugna la fotocamera);

  • Manovella con stanghetta che invita a girarla fino ad indicare la funzione scelta;

  • Memory card spuntata in un angolo che indica la direzione del suo inserimento corretto sia nella carta che nella fotocamera;

  • L’icona + e – nello spazio delle batterie indica il verso giusto del loro inserimento.

Vincoli:

Fisico: se la memory card non viene posizionata in maniera corretta non entra nell’apposito spazio e lo sportellino non si chiude;

  • Feedback

– L’accensione, lo spegnimento della spia e la fuoriuscita dell’obiettivo indicano se la macchina è accesa o spenta;

  • quando la spia appare ad intermittenza la macchina è in standby;

  • Dopo lo scatto l’immagine compare per pochi secondi e questo ci aiuta a capire che il risultato è stato ottenuto

  • Quando viene scelta una funzione l’icona appare nello schermo perciò capiamo che è attiva;

  • Modello concettuale

Alla vista della fotocamera si ha intuitivamente l’idea del suo utilizzo grazie all’accoppiamento funzione-icona, all’invito all’uso dei diversi meccanismi (pulsanti, sportellini, manovella) e alla vicinanza tra input e output.

Gruppo Gemme

19, ottobre, 2007 at 11:38 am Lascia un commento

strani oblò

Questo è il sistema di illuminazione-condizionamento ultramoderno degli autobus della fds!
i 4 “oblò” sono separati 2 a 2 secondo la differente funzione di illuminazione e condizionamento.

Sono consapevole che questi sono sistemi ormai superati perchè troppo vecchi ma
non ho potuto fare a meno di scattare questa fotografia per fare un esempio di bad bad bad design ed elencare quanti principi di design viola questo sistema.

Visibility: non ci sono indicazioni visive che mostrino come l’oggetto dovrebbe essere utilizzato. L’unica immagine è quella signorina posta sopra il bottone rosso che però non indica nessuna funzione corrispondente (non penso che gli altri indicatori si siano cancellati con l’usura anche perche non se ne vede una traccia mentre l’unico appena citato non pare usurato). La differenza bottone rosso/ bottone bianco non viene giustificata.

Inoltre per azionare gli “oblò” del condizionamento li si deve roteare e tirare verso l’eterno. Li si può inoltre girare a seconda della direzione in cui vorremmo ricevere l’aria.
Senza criticare ulteriormente il sistema di azionamento che di certo non è uno dei migliori non c’e nessuna indicazione delle operazioni di accensione.

Mapping: Ai tasti accoppiati in maniera totalmente arbitraria non corrisponde nessuna indicazione della loro funzione.
Mentre i bottoni vengono accoppiati orizzontalmente gli “oblò” vengono accoppiati verticalmente e questo non può che disorientare gli utilizzatori.
Per scoprire la loro funzione l’unica soluzione è quella di provarli tutti. Un’altra potrebbe invece essere quella di accoppiare verticalmente sia bottoni che oblò rendendo più intuitiva la loro reciproca corrispondenza.

Affordance: l’intero sistema non invita ad un suo utilizzo perchè le persone per paura di azionare qualcosa che non dovrebbero evitano il suo utilizzo.

Feedback: accensione delle spie all’azionamento

Elisa orrù

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18, ottobre, 2007 at 6:57 PM Lascia un commento


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